I rischi del passaparola negativo

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I rischi del passaparola negativo per gli psicologi

Sembra quasi un’ovvietà parlare dell’importanza del passaparola perché già si sa che essere al centro delle conversazioni del proprio pubblico di riferimento è una grande opportunità di crescita.

La prima cosa che ti è venuta in mente quando ho scritto passaparola sarà certamente l’immagine di un paziente che ti consiglia ad un amico.

Beh, fin qui niente di male, anzi. Questo è proprio l’obiettivo che dovresti avere perché, forse lo sai meglio di me, nessuna strategia di marketing funziona meglio di un passaparola. Se questo è vero per tutti, per psicologi e psicologhe il tema è ancora più sentito.

Sono molte le resistenze che le persone hanno prima di decidere se intraprendere un percorso di terapia. Per citarne alcune: “è una cosa da deboli”, “non sono pazzo”, “costa troppo”, etc. Tutte queste resistenze si abbassano di molto se a consigliare di andare in terapia viene suggerito da qualcuno che c’è già stato e di cui ci fidiamo molto.

Finora ti ho parlato degli aspetti positivi – e forse scontati – del passaparola. Ma allora perché ho parlato anche di rischi? Quali sono?

Prima di procedere, scopri PsicoBussola: il percorso pratico che ho creato per aiutare psicologi e psicoterapeuti a orientarsi nel vasto mondo del marketing. Una guida interattiva e gratuita per individuare la strategia di promozione più adatta alle proprie esigenze. Nessun trucco, solo consigli chiari e concreti, pronti per essere messi in pratica con impegno e dedizione.

Il marketing virale e il passaparola negativo

Da anni è ormai diffusa la strana concezione che per fare bene comunicazione di qualsiasi attività, basta che se ne parli, non importa se poi le opinioni sono negative.

Ed ecco che sono nate strategie di marketing virale per diffondere il brand a tutti, anche a chi non fa parte del target di riferimento. Con l’avvento dei social, poi, si è iniziato ad abbinare il viral marketing all’instant marketing (comunicazione sugli argomenti di tendenza).

Parliamoci chiaro: ci sono business per i quali una strategia di viralità a tutti i costi che si diffonde anche con notizie/opinioni negative, può funzionare. Mi viene in mente una recente ADV che girava su Facebook del brand Piazza Italia.

Se non l’hai vista, te la racconto io.

Il caso PiazzaItalia

La nota catena di abbigliamento Piazza Italia è uscita con un post su Facebook che aveva un orribile visual: un fotomontaggio a dir poco inguardabile. Il testo abbinato recitava “Ready for summer? ☀ I look più cool ti aspettano da #PiazzaItalia”.

Inutile dire che ha avuto un sacco di condivisioni e commenti negativi.

Dapprima l’immagine è girata sul web con molte critiche da parte di fotografi e i designer delusi, indignati e arrabbiati. Nel giro di pochi giorni l’immagine si è diffusa ovunque perché il pessimo lavoro visual era evidente anche per i non addetti ai lavori.

Non sono sicura, però, che questa sia stata una mossa ingenua del brand. Anzi, credo che sia stata una scelta volutamente kitsch per instaurare questo meccanismo di viralità che ha effettivamente ottenuto.

Non posso sapere di certo quali siano i risultati portati a casa da questa strategia. Tuttavia, se ad un primo sguardo anche io ho pensato “oibò”, quando mi sono soffermata più attentamente su ciò che stava accadendo, ho capito che forse erano riusciti in un buon intento. In fin dei conti, con una sola adv hanno:

  • raggiunto un pubblico enorme a bassissimo costo;
  • trasmesso un messaggio in linea con il periodo storico e provato di poter lavorare nonostante il lockdown;
  • dimostrato che senza avere a disposizione i giusti professionisti e location adeguate, è possibile ottenere solo pessimi risultati (LOL).

Per te il marketing virale non funziona!

Alla fine della questione, possiamo dire che Piazza Italia ci ha permesso di fare una grande risata e che questa grande risata, per quanto li abbia resi un po’ ridicoli agli occhi di chi non ha capito cosa hanno fatto, non ha comunque leso la sua immagine e, anzi, per qualcuno l’ha rafforzata.

Tu invece, per la tua professione, difficilmente potrai ottenere questi risultati con una strategia del genere.

Le persone che ti cercano non hanno voglia di avere a che fare con qualcuno che si mostra ridicolo. La tua immagine deve sempre essere impeccabile e in linea con la figura che rappresenti. La tua attività è strettamente legata alla tua reputazione.

Con una strategia virale rischieresti di raggiungere un pubblico troppo ampio, tra cui persone che potrebbero non capire la tua comunicazione e che potrebbero distorcere e diffondere in modo errato il significato di quel avresti voluto dir loro.

Ecco che forse ti conviene pensare ad instaurare un passaparola più lento e non incentrato sulla crescita veloce: tutte le persone che parlano di te, devono parlarne sempre bene.

Cosa funziona per te?

Lavori come libero professionista in un ambiente molto delicato, competitivo e che ha molte sfaccettature. La soluzione migliore nel tuo caso è quella di creare il tuo Personal Brand, rendendoti riconoscibile e comunicando in modo efficace la tua professionalità.

Grazie ad un buon posizionamento della tua figura professionale, potrai raggiungere i tuoi obiettivi.

Cosa fare per incentivare il passaparola positivo

Qualunque sia il canale che scegli per comunicare con il tuo pubblico, è importante che ti dedichi a curare le relazioni, che osservi i comportamenti del tuo pubblico e ascolti i feedback che ti danno.

Credo sia più semplice di quanto riesca a spiegare: devi comportarti esattamente come fai con un paziente in studio, con la stessa cura e le stesse attenzioni. Non a caso, i pazienti che hanno concluso la terapia, saranno i più soddisfatti e, di conseguenza, quelli che faranno passaparola non appena ne avranno l’occasione.

Conclusione e consigli pratici

  • Fai leva su i tuoi punti di forza e attira un pubblico mirato, lasciando fuori tutti gli altri;
  • Coinvolgi il tuo pubblico, stimola la partecipazione sotto ai tuoi post o storie;
  • Ascolta davvero le reazioni e agisci di conseguenza.

Se vuoi approfondire come promuovere la tua attività di psicologo e incentivare un passaparola positivo, un corso di personal branding – come questo di Digital Coach che ti sto indicando – potrebbe fare al caso tuo.

Spero di esserti stata d’aiuto.
Se vuoi, puoi lasciarmi un commento per chiarimenti, domande e, perché no, anche critiche.

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